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Tra tutte le definizioni di "cabala" ve ne è una particolarmente interessante che a mio avviso ben si adatta alla realtà di questa costruzione letteraria basata sulla corrispondenza tra una tesi (titolo dell'opera) ed i risultati dell'elaborazione del titolo stesso. Tale definizione è di Aleister Crowley e recita ciò:
un criterio sistematico mediante il quale l'esattezza delle corrispondenze può essere verificata grazie all'esame delle scoperte nuove alla luce della loro coerenza con l'intero corpo della dottrina.
Da qui, da questa "sentenza", nasce la cabalinguistica. Si propone di essere momento di riflessione su ciò che accade, avendo una forte valenza di monitor sui fatti di attualità. E' il frutto di una esperienza nel campo delle arti visive, della scrittura (racconti, molto spesso a carattere ludolinguistico) e del giornalismo. Motore di questo "fare" è l'anagramma; vero elemento capace di trarre, dal già scritto, il nuovo.
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Marco Roascio, marzo 2008